Paese mio
PAESE MIO
Un gruppo di case abitate da contadini, da pastori e pescatori, sparse su di un cucuzzolo che formava una terrazza sul mare. Da lì il terreno scendeva a balzi, dapprima campi coltivati, poi di nuovo case, tagliato da dirupi, fino alla pianura e quindi al mare, perché anche il mare da lontano sembrava la continuazione della pianura. Gli abitanti gente pacifica e laboriosa; lavoravano alcuni nel proprio, altri nella terra, altri nella pesca e si trasmettevano di padre in figlio terra e lavoro. Si scambiavano servizi, arnesi da lavoro e si aiutavano a vicenda; le donne assistevano ai parti, agli anziani e ai malati.
Le giovani spose lasciavano i bambini in custodia ai vecchi
e quindi l’educazione veniva delegata ai nonni. Tra di loro si scambiavano anche
doni: un contadino dava una bottiglia di vino, un paniere di frutta, o dei
legumi a un pastore e ne riceveva in cambio formaggio e ricotta; i vicini si
scambiavano il pane appena levato dal forno, per qualche pietanza ghiotta. I
marinai quando la pesca era propizia, portavano ciò che era rimasto dalla
vendita, a parenti, amici e alla povera gente.
Quasi tutte le case erano a pianterreno e quelle alte di proprietà di professionisti o di proprietari terrieri. La chiesa era il principale punto di aggregazione, lì si formavano i ragazzi e spesso nasceva anche una vocazione sacerdotale.
Gli uomini avevano spalle poderose e le donne erano prospere con occhi limpidi e sereni. Naturalmente non mancavano motivi di discordia, beghe e liti, ma tutto veniva risolto pacificamente anche mediante la mediazione di amici e parenti. I carabinieri e gli avvocati si occupavano soltanto di leggi e fatti riguardante lo Stato e spesso la carta bollata veniva utilizzata solo per questioni burocratiche.
Tutt'attorno il paese era intorpidito da tradizioni secolari e il tentativo di inserirsi nell’evoluzione dei tempi, urtava contro abitudini stratificate di mali antichi, la vita scorreva in mezzo a contraddizioni e anacronismi, tra l'eterna polvere delle strade, le case, l'asino che raglia nella stalla e le galline che chiocciano sotto il letto.
Su tutto questo regnava la campagna, l'argento degli uliveti, il cielo terso, il mare verde-azzurro e una civiltà immobile e senza tempo.
Su tutto questo regnava la campagna, l'argento degli uliveti, il cielo terso, il mare verde-azzurro e una civiltà immobile e senza tempo.