A NATALE FRIJRI I GUAJUNI
Il clima era in perfetta sintonia con l'animo di Saverio, che a capo chino se ne stava tornando a casa.
Che destino crudele il suo!
Sulla soglia dell'appartamento si imbatté in un Pasquale raggiante: era stato assunto alla Alfa Romeo del Portello e teneva in mano una bottiglia di vino per festeggiare.
Accidenti, Saverio non aveva proprio voglia di far baldoria, però volle condividere la gioia dell'amico assieme a Gabriele.
Affettarono un appetitoso capocollo e assieme a un filone di pane e svuotarono la bottiglia.
Il buon Gabriele, non avvezzo, si ubriacò velocemente addormentandosi sul tavolo, e gli amici dovettero metterlo a letto come un bambino.
Il mattino seguente Saverio fece una sosta al bar sottocasa e grazie ad un caffè doppio si schiarì il cervello annebbiato dalle scorie della bevuta e come di consueto si recò in biblioteca per studiare.
All'ora di pranzo si concesse un breve intervallo al bar Fior Fiore, per consumare un panino accompagnato da una bottiglia di acqua minerale.
Tornando in biblioteca, incontrò Cesira che si stava recando all’Istituto di Chimica per sostenere l’esame.
Vista l'agitazione della ragazza, Saverio l’accompagnò e la incoraggiò sussurrandole dolcemente che non aveva dubbi: sarebbe andato tutto bene.
L'esame durò molto, scatenando una certa ansia in Saverio, che dopo circa un'ora vide la porta dell'aula aprirsi e comparire Cesira che lo fissava immobile.
Dopo un lungo, interminabile attimo, apparve sulla ragazza un sorriso smagliante e Cesira volò verso di lui, lo abbracciò e lo baciò sulla bocca.
Ma....allora il destino può essere anche radioso!
Rimasero per un minuto immobili, sotto gli sguardi curiosi e compiaciuti dei presenti, poi si incamminarono verso l'uscita senza smettere di sorridersi. Negli occhi di Cesira comparvero anche due lacrime di gioia.
Per festeggiare si recarono subito al bar Fior Fiore, dove incontrarono Anna che dalle loro facce felici intuì l’accaduto e subito disse:
"E adesso cosa dirai ad Umberto?”
E Cesira, con fare indispettito:
"E' da dieci giorni in Sardegna e non so nemmeno quando ritornerà”.
Umberto infatti era stato inviato dalla sua azienda in Sardegna per avviare l’estrazione di carbone in una miniera.
Ma il loro rapporto era già incrinato: persa la passione iniziale, si vedevano solo la domenica a casa di lui. Umberto era un uomo di trent'anni ed era totalmente assorbito dal lavoro.
Durante la settimana i due si ignoravano e l’incontro della domenica era diventato soltanto un rito.
E poi..... Saverio era proprio bello, di gran lunga più attraente dell’altro!
Dopo alcune ore di simpatiche chiacchiere, Saverio accompagnò le due ragazze al tram e prima che salisse sul predellino baciò appassionatamente Cesira, sotto gli occhi divertiti di Anna.
I giorni successivi iniziarono le lezioni e i due innamorati ebbero il tempo di vedersi solo all’ora dei pasti e alla sera prima di ritornare a casa.
Il tempo passò velocemente e l’incubo di Umberto ormai non c’era più, anche perché era stato inviato dall’azienda in Africa e quindi, poco alla volta, il legame si era dissolto naturalmente.
Saverio continuò a studiare con profitto e ormai mancavano pochi esami alla laurea.
I genitori di Cesira, per non farla più viaggiare da Como, presero in affitto una camera nelle vicinanze dell’Università, e il loro legame sentimentale si rafforzò sempre di più.
I due ragazzi incominciarono a pensare ad un futuro assieme.