25° episodio - rizzuti.it

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DOMINUS VOBISCUM



Don Mario ritornò in sagrestia e trovò i due ragazzi addormentati su un panchetto. Svegliò Lucia e le raccontò dell’incontro che aveva avuto con i suoi e che il papà l’avrebbe aspettata con le braccia aperte. La ragazza si illuminò di un sorriso pieno di speranza: era quello che cercava da sempre, farsi stringere tra le possenti braccia del papà e ricevere una carezza dalle sue forti mani. E quando gli avrebbe presentato Rocco, sicuramente gli sarebbe piaciuto, era un ragazzo in gamba, magari lo avrebbe portato in mare con lui! Rocco si svegliò di colpo, non capì cosa stesse succedendo, e con fare aggressivo prese per mano la ragazza con l’intenzione di riportarsela nel loro angolino. Don Mario subito lo bloccò, gli raccontò quanto era successo a casa di Lucia, e cercò di fargli capire che con i carabinieri di mezzo rischiava di creare dei danni irreparabili. Il riformatorio non era un ambiente molto gradevole!
Gli disse con tono perentorio di non muoversi di lì e di fidarsi di lui. Don Mario avrebbe accompagnato Lucia dai genitori e a Dio piacendo le cose si sarebbero aggiustate. Dopo una lunga discussione Rocco sembrò capire la gravità della situazione e promise che sarebbe rimasto in sagrestia e non si sarebbe mosso per nessun motivo. Don Mario lo guardò fisso con un'ultima occhiata minacciosa e quindi prese per un braccio Lucia e l'accompagnò fuori, verso la Topolino. Al terzo tentativo l'auto si mise in moto sbuffando e una volta partiti Don Mario estrasse dalla tasca un vecchio e consunto rosario di legno, regalo di Don Gennarino, e consegnandolo alla ragazza disse: "Arriveremo tra un'oretta, ci sta giusto una coroncina di rosario, puoi cominciare anche subito!" A casa di Lucia le cose andarono meglio del previsto: una lunga sequela di Santi a cui Don Mario si era rivolto avevano generato laggiù un'atmosfera di ansiosa felicità. Nessuno parlò, Lucia e i genitori si abbracciarono e si baciarono, e dai loro sorrisi si capì che i rapporti tra loro non solo non si erano incrinati, ma avrebbero preso una direzione profonda e stabile.
Le uniche parole di Don Mario furono quelle che rivolse al padre prima di ripartire: "Da me c'è un ragazzo impetuoso ma buono, è senza papà e ha bisogno di aiuto, confido  in te". Ritornato in sagrestia, Don Mario con un sospiro di sollievo ritrovò un Rocco trepidante ma ammansito, gli fece una carezza e se lo portò alla Topolino. Andarono a casa di Don Gennarino, che informato della situazione si prese ben volentieri cura del ragazzo, dato che era figlio di una sua parente. Si incamminarono verso la vicina casa della mamma, e appena Rocco la vide, in angosciosa attesa sulla soglia, fece una gran corsa e la abbracciò piangendo e chiedendole scusa per il dolore che le aveva dato. E dato che l'amore delle mamme supera qualsiasi cosa, arrivò immediatamente il perdono. Poco distante Don Mario stava tornando alla sua abitazione con la Topolino: "Cara mia, adesso ti metterò sotto la tettoia, io andrò sul divano e ci riposeremo un po', ce lo siamo proprio meritato!" Per la cronaca, i genitori di Lucia incontrarono Rocco, scoprirono in lui un ragazzo bravo e volonteroso, e gli permisero di frequentare Lucia. Passarono alcuni anni e Rocco, ormai maggiorenne e pescatore provetto, chiese ufficialmente la mano della ragazza e tutto finì nel migliore dei modi. Quei lontani giorni furono frenetici e tumultuosi, ma nessuno in paese seppe mai cosa era successo.
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