Andrea da Pharma
Nel laboratorio c’era un’atmosfera di eccitazione e tensione nell’aria, poiché sapevano che il successo della loro missione dipendeva dalla qualità del loro lavoro. Mentre lavoravano, discutevano animatamente tra loro, scambiandosi idee e suggerimenti. Alcuni di loro discutevano della migliore forma per la capsula, mentre altri della migliore tecnologia per i motori. C’era anche una discussione su come proteggere durante il viaggio nello spazio la capsula dalle radiazioni cosmiche. Nonostante le diverse opinioni, tutti i membri del gruppo erano molto rispettosi l’uno dell’altro e cercavano di trovare un compromesso che soddisfacesse tutti. Andrea era molto bravo nel manipolare circuiti elettronici e presto si trovò a lavorare con gli altri membri del team. Dopo molte ore di lavoro, la capsula era finalmente pronta.
Il professor Pico chiamò Andrea e gli disse di salire sulla macchina e di premere il bottone rosso. Appena premuto il bottone la capsula si attivò, si sentì un rumore assordante e Andrea si trovò catapultato in un posto fantastico e misterioso. Quando si riprese dall’emozione, vide che era in un campo di battaglia, circondato da soldati romani. Era nel mezzo della guerra tra Cesa e Romeo. Andrea era spaventato e cercò di scappare, ma fu catturato da un centurione, che lo portò da Cesa. Cesa lo interrogò e pensò che fosse una spia di Romeo. Andrea cercò di spiegare che veniva dal futuro, ma Cesa non gli credette e lo fece chiudere in una prigione putrida e al buio. Andrea si disperò e chiamò il professor Pico per aiutarlo. Per fortuna, il professor Pico era riuscito a seguire il segnale della macchina del tempo e così raggiunge Andrea. Si travestì da soldato romano e si infiltrò nel campo di Cesa. Riuscì a liberarlo e a portarlo sulla macchina del tempo. Andrea fu felice di rivederlo e lo ringraziò.
Il professor Pico gli disse di premere il bottone verde che lo avrebbe portato al punto di partenza. Andrea lo fece e si ritrovò nel laboratorio del professor Pico. Andrea era sollevato e contento di essere tornato. Si rese conto che il viaggio nel tempo era stato molto pericoloso e che avrebbe dovuto studiare di più la macchina e le sue funzioni. Ringraziò ancora il professor Pico e gli promise di non raccontare a nessuno la sua avventura. Il professor Pico gli sorrise e gli disse che era stato un bravo volontario. Poi lo salutò e lo accompagnò alla porta. Andrea tornò a casa, dove lo aspettava la sua mamma, che gli aveva preparato la sua cena preferita: tagliatelle al prosciutto. Andrea si mise a tavola e mangiò con gusto, pensando alla sua incredibile esperienza.
Clicca qui ------>
e ascolterai il brano letto da
DIEGO