Andrea da Pharma
Andrea era entusiasta e dopo pochi giorni decise di riprovare ma non sapendo dove andare, scelse una data a caso e digitò sul pannello: 11 novembre 2123. Premette il pulsante di avvio e si sentì una forte scossa. La capsula si mise a vibrare e a emettere luci colorate. Andrea si aggrappò al sedile e chiuse gli occhi.
Quando riaprì gli occhi, si trovò in una città sconosciuta. La capsula si era materializzata in una piazza piena di gente. Andrea guardò fuori dal finestrino e rimase sbalordito da quello che vide. La città era un vero e proprio paradiso tecnologico: grattacieli altissimi, auto volanti, robot, ologrammi, pannelli solari, giardini verticali. Andrea non riusciva a credere ai suoi occhi. Era il futuro che aveva sempre immaginato.
Andrea uscì dalla capsula e si mescolò alla folla. Tutti indossavano abiti eleganti e dispositivi elettronici. Andrea si sentì fuori posto con il suo jeans e la sua maglietta. Si avvicinò a una persona e le chiese:
-Scusi, mi può dire dove sono?
-Certo, lei è a Pharma, la capitale della Miglia - rispose la persona con un sorriso.
-Pharma? Ma come è possibile?
-Io vengo da Pharma, ma non assomiglia per niente a questa città!
-Ah, lei è un viaggiatore del tempo!
-Ne ho sentito parlare, ma non ne avevo mai incontrato uno.
-Benvenuto nel 2123, l’anno del progresso!
-L’anno del progresso? Che cosa significa?
-Significa che siamo riusciti a risolvere tutti i problemi che affliggevano il mondo nel secolo scorso: la povertà, la fame, la guerra, l’inquinamento, le malattie, il cambiamento climatico.
-Grazie alla scienza e alla tecnologia, abbiamo creato una società perfetta, dove tutti sono felici e vivono in armonia.
-Davvero? Ma come avete fatto?
-Beh, è una lunga storia. Se vuole, posso raccontargliela. Venga con me, la porterò al museo del progresso, dove potrà vedere con i suoi occhi la storia dell’umanità.
Andrea accettò l’invito e seguì la persona. Era curioso di scoprire come il mondo fosse cambiato in cento anni. Entrò nel museo e rimase incantato dalle esposizioni. Vide le foto e i video dei grandi eventi che avevano segnato il secolo: la pandemia del 2020, la guerra nucleare del 2029, la rivoluzione robotica del 2030, la colonizzazione di Marte del 2040, la fusione nucleare del 2050, la pace mondiale del 2070, la cura dell’invecchiamento del 2080, la realtà virtuale del 2090, la coscienza artificiale del 2100.
Andrea rimase affascinato da tutto quello che vide. Si rese conto di quanto il mondo fosse progredito in così poco tempo. Si sentì orgoglioso di essere un inventore e di aver contribuito, anche se in minima parte, a quel progresso. Ringraziò la persona che lo aveva accompagnato e tornò alla sua capsula. Digitò sul pannello: 11 novembre 2223 e premette il pulsante rosso.
Andrea arrivò nel 2223 e si trovò in un mondo completamente diverso da quello che aveva lasciato. La capsula si era materializzata in una foresta lussureggiante, dove non c’era traccia di civiltà. Guardò fuori dal finestrino e vide solo alberi, fiori, animali e uccelli. Si chiese dove fosse finita la città di Pharma e cosa fosse successo alla società perfetta del 2123. Uscì dalla capsula e si avventurò nella foresta.
Non incontrò nessun essere umano, ma solo creature selvatiche che lo osservavano con curiosità. Si sentì perso e spaventato. Si domandò se fosse stato un errore viaggiare così lontano nel futuro. Si chiese se ci fosse ancora qualcuno al mondo. Andrea camminò per ore, sperando di trovare una traccia di vita umana. Finalmente, arrivò a un grande lago, dove vide una scena che lo lasciò senza parole. Sul lago galleggiavano centinaia di isole artificiali, collegate tra loro da ponti e cavi.
Su ogni isola c’era una piccola comunità di persone, che vivevano in case di legno e di paglia. Le persone indossavano abiti semplici e colorati, e si dedicavano a varie attività: coltivavano orti, allevavano animali, pescavano, cantavano, ballavano, suonavano, dipingevano, scolpivano. Andrea notò che non c’erano segni di tecnologia avanzata: niente auto, niente robot, niente ologrammi, niente pannelli solari, niente giardini verticali.
Andrea si chiese come fosse possibile che il mondo fosse regredito così tanto in cento anni. Si avvicinò a una delle isole e chiamò a gran voce:
-C’è qualcuno?
Una delle persone lo sentì e gli fece segno di salire a bordo. Si arrampicò su una scala di corda e si trovò faccia a faccia con un uomo anziano, che lo guardò con gentilezza.
-Chi sei tu? Da dove vieni? - gli chiese l’uomo.
-Mi chiamo Andrea, e vengo dal passato. Sono un viaggiatore del tempo, e ho bisogno di capire cosa è successo al mondo.
-Ah, un viaggiatore del tempo! Ne ho sentito parlare, ma non ne avevo mai incontrato uno. Benvenuto nel 2223, l’anno della rinascita!
-L’anno della rinascita? Che cosa significa? Significa che siamo riusciti a liberarci dal dominio della tecnologia, che ci aveva reso schiavi e infelici. Abbiamo scelto di tornare a una vita semplice e naturale, dove tutti sono liberi e vivono in armonia.
-Davvero? Ma come avete fatto?
-Beh, è una lunga storia. Vieni con me, ti porterò al tempio della memoria, dove potrai vedere con i tuoi occhi la storia dell’umanità.
Andrea accettò l’invito e seguì l’uomo. Era curioso di scoprire come il mondo fosse cambiato in cento anni. Entrò nel tempio e rimase incantato dalle rappresentazioni. Vide le pitture e le sculture dei grandi eventi che avevano segnato il secolo: la ribellione dei robot del 2110, la guerra civile del 2120, la distruzione delle città del 2130, la fuga nella natura del 2140, la rinuncia alla tecnologia del 2150, la riconciliazione con gli animali del 2160, la creazione delle isole del 2170, la scoperta dell’armonia del 2180, la meditazione del 2190.
Andrea rimase affascinato da tutto quello che vide. Si rese conto di quanto il mondo fosse regredito in così poco tempo. Si sentì confuso e deluso. Si chiese cosa fosse il vero progresso e se ne valesse la pena. Ringraziò l’uomo che lo aveva accompagnato e tornò alla sua capsula.
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DIEGO