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ATMOSFERE VISSUTE ?

MARIANNA 5° EPISODIO
Marianna al pomeriggio si recava in un grande salone, dove tante donne si dedicavano alla tessitura di stoffe e coperte. Era attratta dal loro modo di lavorare, dal telaio che veniva utilizzato per la produzione di tessuti, ottenuti tramite l’intreccio di due serie di fili tra loro perpendicolari, chiamati trama ed ordito e utilizzando la Navetta che era l'oggetto dal quale si sfilava il filo della trama.
Volle anche provare a lavorare a quella macchina e lo fece con piacere perché, quell’attività le faceva dimenticare i dispiaceri della vita. Imparò a tessere e fu per lei una gratificazione importante.
Cercò più volte di interrogare Maddalena sul giovane Orhan, che oramai non la degnava nemmeno di uno sguardo, ma le risposte erano sempre generiche e alcune volte senza significato.
 
Poteva intravedere Orhan a l’ora dei pasti, seduto al lungo tavolo, nel salone da pranzo.
 
Il Sultano a un’estremità e al suo opposto, sedeva Orhan. Marianna e Maddalena erano invece timorosamente vicine nella parte centrale.
 
I pasti, degni di un re, erano l’unico piacere di quelle lunghe e orribili giornate.
 
Il suo cuore? Sebbene infranto e umiliato, era ancora tutto per Orhan.
Un giorno dopo averla aiutata a indossare gli abiti da giorno, Maddalena uscì rapidamente, ma stranamente sorridente, fece ritorno subito dopo.
Prima che la porta si chiudesse, una giovane donna comparve sull’uscio.
Capelli neri e penetranti occhi marroni: in lei qualcosa le era familiare.
“Anche lei è stata rapita”. Disse Maddalena in modo furtivo, come se le pareti potessero sentirla. “Ascoltala e saprai la verità”
“Marianna, non ascoltare il tuo cuore ferito e lascia che io ti racconti” disse la donna.
“Colui che ci ha salvate, vuole che sia io ad iniziare a parlare.
Tornerai a vivere. Sappi che la tua vita passata è oramai un mero ricordo. Ora lascia che ti spieghi chi sono realmente e ricorda queste mie parole: riapri le porte del tuo cuore!”.
Marianna era confusa. Le sue parole sembravano un indovinello.
Poi continuò: “Era bello e dal nobile aspetto. Di recente veniva a farmi visita. Tranne che in rare occasioni, il suo sorriso era l’unica cosa gentile, tra tanta tristezza e orrore. Come te dovevo sottostare al volere e ai piaceri del mio padrone.
Credo tu sappia chi sia questo giovane”.
“Orhan!” disse meravigliata Marianna
Orhan le rivelò ogni cosa e che si era innamorato della fanciulla.
“Mi mostrò un tuo fazzoletto, raccolto nella cella della Torre Astura e vuole  interrompere questo infame commercio”.
A questo punto entrò lentamente Orhan che disse:
 
“Lascia che sia io a continuare. Per porre fine a questo crimine si devono eliminare la mente e il braccio. Dovetti far finta di continuare il gioco, mentre mettevo a punto ciò che avevo escogitato.
 
Ecco perché fui costretto a cambiare il mio atteggiamento nei tuoi riguardi.
 
Nemmeno tu avresti dovuto sospettare di ciò che stavo facendo.
 
Non ti ho potuto proteggere dal sultano, temevo di essere scoperto.
 
E’ stato il periodo più triste della mia vita, saperti tra le sue grinfie e non poter far nulla.
 
Per questa ragione, quella mattina di Settembre, volli che tu fossi mia prima di lui.
 
Mi servivano tempo e tanta cautela.
 
Ci sono riuscito!
 
M’innamorai subito di te.
 
Per la prima volta nella mia vita percepivo, con tristezza, la sofferenza altrui e la tua sofferenza!
 
Grazie a te capii quanto dolore stavano arrecando alla gente.
 
Questa stirpe di uomini vive senza legge: in contrasto con tutte le leggi, si cibano di carne di maiale e inoltre si uniscono, senza distinzione, con tutte le donne, comprese le proprie madri e sorelle. Sono pressoché invincibili perché possono rifugiarsi in castelli ben fortificati. Sulle montagne possiedono molti palazzi, circondati da mura tanto alte che nessuno vi può entrare, se non attraverso una porta sempre ben custodita.
 
In questi palazzi vi sono i figli dei contadini che vengono educati sin dalla più tenera età.
A questi giovani, dalla prima infanzia fino alla maturità, i maestri insegnano che devono obbedire a tutti gli ordini del Signore della loro terra e che, se lo faranno, lui, che comanda su tutti gli dei esistenti, donerà loro le gioie del paradiso. Viene loro inoltre insegnato che, se si opporranno anche minimamente al loro volere, la salvezza sarà loro negata. Sappi che, dal momento in cui da bambini sono portati all’interno dei palazzi, non vedranno nessuno se non i loro maestri, e non ricevono nessun ordine fino a quando non sono convocati alla presenza del loro capo per uccidere qualcuno.
 
Quando si trovano al cospetto del Sultano, egli chiede se desiderino obbedire ai suoi ordini così che egli possa concedere loro il paradiso. Dopo di che, così come è stato insegnato loro e senza obiezione e dubbio essi si gettano ai suoi piedi e rispondono con fervore che lo serviranno per tutta la vita.
Tu... mi hai salvato l’anima, Marianna!
 
Sono riuscito a liberare tutte le giovani fanciulle che ho potuto.
 
Temo però le ire di molti dei loro aguzzini, soprattutto qui a Amasya, infatti questa mattina ho ucciso il Sultano!
 
Adesso però devo ancora terminare il mio lavoro, eliminare anche suo figlio e i suoi seguaci.
 
Finalmente libererò la popolazione da questi tiranni.
 

Ora voi tre dovete scappare subito!
Fuori c’è per voi una carrozza che vi attende.
Fate presto!”.
Orhan sorridendo, si rivolse a Marianna:
“Fermati…mia Marianna… avremo ancora tante cose da dirci!”
La strinse forte a sé e la baciò fino a toglierle il respiro.
Infine le tre donne s’incamminarono verso le scale, al termine delle quali trovarono una carrozza oscurata, guidata da un fedelissimo di Orhan.
Dopo un lungo viaggio, arrivarono alla Torre di Astura dove vennero presi in custodia da un amico di Orhan.
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