Andrea da Pharma
Digitò sul pannello: 11 novembre 2423 e dopo aver premuto il pulsante la macchina partì.
Arrivò nel 2423 e si trovò in un mondo completamente diverso da quello che aveva lasciato. La capsula si era materializzata in un cielo azzurro e limpido, dove non c’era traccia di terra. Andrea guardò fuori dal finestrino e vide solo nuvole, arcobaleni, uccelli e farfalle. Si chiese dove fosse finita la piramide e cosa fosse successo agli esseri umani. Uscì dalla capsula e si mise a volare nel cielo. Scoprì che la capsula aveva una funzione antigravitazionale, che gli permetteva di muoversi liberamente nell’aria. Andrea si sentì felice e divertito. Si chiese se ci fosse ancora qualcuno al mondo. Andrea volò per ore, sperando di trovare una traccia di vita umana. Finalmente, arrivò in una città sospesa nel cielo, dove vide una scena che lo riempì di gioia.
Arrivò nel 2423 e si trovò in un mondo completamente diverso da quello che aveva lasciato. La capsula si era materializzata in un cielo azzurro e limpido, dove non c’era traccia di terra. Andrea guardò fuori dal finestrino e vide solo nuvole, arcobaleni, uccelli e farfalle. Si chiese dove fosse finita la piramide e cosa fosse successo agli esseri umani. Uscì dalla capsula e si mise a volare nel cielo. Scoprì che la capsula aveva una funzione antigravitazionale, che gli permetteva di muoversi liberamente nell’aria. Andrea si sentì felice e divertito. Si chiese se ci fosse ancora qualcuno al mondo. Andrea volò per ore, sperando di trovare una traccia di vita umana. Finalmente, arrivò in una città sospesa nel cielo, dove vide una scena che lo riempì di gioia.
La città era un vero e proprio sogno ad occhi aperti: case fatte di caramelle, giostre fatte di palloncini, fontane fatte di cioccolato, giardini fatti di carambola. Era piena di persone, che vivevano in un clima di festa e di allegria. Le persone indossavano abiti fantastici e colorati, e si dedicavano a varie attività: mangiavano dolci, giocavano, ridevano, si abbracciavano, si baciavano. Andrea notò che le persone erano tutte giovani e belle, e che non c’erano segni di malattia o di sofferenza. Andrea si chiese come fosse possibile che il mondo fosse diventato così bello e felice in cento anni. Andrea si avvicinò alla città e chiamò a gran voce:
-C’è qualcuno? Chi mi può aiutare?
Una delle persone lo sentì e gli fece segno di scendere a terra. Si posò su una piazza di zucchero filato e si trovò faccia a faccia con una donna bellissima, che lo guardò con amore.
-Chi sei tu? Da dove vieni? - gli chiese la donna.
-Mi chiamo Andrea, e vengo dal passato. Sono un viaggiatore del tempo, e ho bisogno di capire cosa è successo al mondo.
-Ah, un viaggiatore del tempo! Ne ho sentito parlare, ma non ne avevo mai incontrato uno. Benvenuto nel 2423, l’anno della felicità!
-L’anno della felicità? Che cosa significa?
-Significa che siamo riusciti a realizzare tutti i nostri desideri, che ci avevano sempre fatto sognare. Abbiamo creato una realtà magica, dove tutto è possibile e niente è proibito.
-Davvero? Ma come avete fatto?
-Beh, è una lunga storia. Vieni con me, ti porterò al palazzo della fantasia, dove potrai vedere con i tuoi occhi la storia dell’umanità.
Andrea accettò l’invito e seguì la donna. Si rese conto che la donna era la sua anima gemella, che aveva sempre cercato. La donna gli prese la mano e lo condusse al palazzo della fantasia, che era il più grande e il più bello di tutta la città. Il palazzo era fatto di cristalli multicolori, che riflettevano la luce del sole in mille sfumature. Il palazzo era il luogo dove si riunivano i governanti della città, che erano i più saggi e i più generosi tra gli esseri umani. La donna gli spiegò che lei era una di loro, e che si chiamava Sonia.
Andrea entrò nel palazzo e rimase stupito dalle meraviglie. Vide le sale e le stanze decorate con opere d’arte e oggetti preziosi, che rappresentavano le varie epoche e le varie culture della storia umana. Vide le biblioteche e gli archivi pieni di libri e di documenti, che contenevano le conoscenze e le esperienze di tutti gli esseri umani. Vide i laboratori e gli atelier pieni di strumenti e di materiali, che servivano a creare e a modificare la realtà secondo la volontà e la fantasia di chi li usava. Sonia gli spiegò che il palazzo era il centro della creazione, e che era stato costruito dagli stessi esseri umani, per esprimere la loro libertà e la loro creatività.
Andrea rimase affascinato da tutto quello che vide. Si rese conto di quanto il mondo fosse felice in così poco tempo. Si sentì innamorato e grato. Si chiese cosa fosse il vero progresso e se ne valesse la pena. Ringraziò Sonia che lo aveva accompagnato e tornò alla sua capsula.
Clicca qui ------>
e ascolterai il brano letto da
DIEGO