A NATALE FRIJRI I GUAJUNI
Lunedì di buon mattino Saverio accompagnò Pasquale al tram e gli diede le istruzioni sul percorso; subito dopo i due amici si salutarono e si diedero appuntamento per la sera.
Saverio prese il tram sull’altro marciapiede e si recò all’Università, poiché doveva prendere visione del calendario delle lezioni e poi ritirare un libro.
La biblioteca era situata in un edificio recentissimo tra via Ponzio e via Celoria, e annessa ad alcune facoltà scientifiche (Geologia, Botanica, Zoologia, Genetica, Fisica e Chimica).
Saverio passò a copiare il calendario e poi si diresse verso la biblioteca, luogo di ritrovo di tutti i suoi amici.
Entrando vide come al solito gli studenti immersi nello studio, ma questa volta in mezzo al gruppo, meravigliato, scorse due ragazze molto carine.
Gli amici, appena lo videro, gli andarono incontro salutandolo e presentandogli le nuove arrivate, Anna e Cesira, iscritte al secondo anno della Facoltà di Scienze Naturali.
Le ragazze si erano aggregate al gruppo dopo aver chiesto alcuni chiarimenti sull'esame di Chimica;
erano di Como, molto simpatiche ma con poca esperienza di vita, viaggiavano da pendolari e ogni giorno usavano il treno e il tram per arrivare all’Università.
Tutti assieme decisero di fare una passeggiata per non disturbare gli altri studenti e per approfittare della bella giornata di sole.
Durante la camminata Anna guardò con ammirazione Saverio, che era il 'genio' del gruppo, tanto che i suoi amici si rivolgevano a lui per poter copiare gli appunti delle lezioni.
Verso le tredici decisero di andare a rifocillarsi presso il bar Fior Fiore, frequentato da tanti studenti, sia perché si poteva stare comodamente seduti, sia perché i pasti avevano un costo alla portata di tutti.
Dopo pranzo ritornarono in biblioteca per poter continuare a studiare, e durante il rilassato tragitto Cesira approfittò del momento per parlare con Saverio di alcuni dubbi su chimica, visto che a breve avrebbe ripetuto l’esame.
Mentre parlava, Saverio di tanto in tanto dava uno sguardo alla scollatura del vestito della ragazza; Cesira se ne accorse e subito si coprì con il suo foulard di raso, ma non riuscì a nascondere il lieve rossore sulle guance. Era imbarazzata ma anche lusingata dell'attenzione del ragazzo.
Le ore di studio passarono velocemente, arrivò una precoce sera autunnale, e le ragazze decisero di andare in stazione a prendere il treno.
Saverio accompagnò entrambe alla fermata del tram, ma salutò con più trasporto Cesira, lasciandola con uno sguardo dolce e una lieve carezza sulla guancia.