34° episodio - rizzuti.it

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DOMINUS VOBISCUM



Quella mattina la natura era clemente, il sole splendeva e una leggera brezza rinfrescava l'aria.
 
Durante la messa qualcosa cambiò: si cominciò ad avvertire il ticchettio delle gocce sulle vetrate istoriate e poco alla volta il vento fece sentire il suo ululato.
 
Un borbottio sordo crebbe di volume fino a diventare un boato tonante che si faceva udire anche tra le navate.
 
Alla fine della funzione un temporale stava dominando il paese, con la pioggia che poco alla volta allagava le strade. I tombini ostruiti e il decrepito impianto idrico non aiutavano, e la situazione non accennava a migliorare.
Mentre i fedeli correvano inzuppati alle loro case, Monsignor Gennarino rimase sulla soglia della Cattedrale, attendendo la fine della burrasca.
Il suo primo pensiero corse al fedele sagrestano Antonì, che si era incamminato verso la Casa del Padre poche settimane prima....quanto avevano condiviso!
Poi la mente si abbandonò ai tanti momenti importanti della sua vita...bé, era impossibile ricordarli tutti.
Il profumo di terra bagnata lo ridestò dai suoi pensieri, e si accorse improvvisamente che la pioggia era cessata e il sole aveva aperto uno squarcio tra le nubi.
Come nella vita, alla tempesta seguiva sempre il sereno, e poi ancora la tempesta, in un ciclo ininterrotto.
E di burrasche la sua vita ne aveva affrontate, ma non erano mancati anche i momenti di bel tempo.
Lasciandosi andare ad un bilancio, Monsignor Gennarino concluse con obiettività che aveva vissuto una buona vita.
 
Gli errori furono tanti ma utili, e dato che la bontà di una esistenza si doveva misurare su quello che si era fatto per il prossimo, il Buon Dio avrebbe potuto testimoniare che il numero di "Grazie!" accumulato nella bisaccia di Monsignor Gennarino era veramente altissimo.
 
Riflettendo sui giorni presenti, il buon Monsignore realizzò che il tempo della vigoria fisica era terminato, i capelli erano quasi tutti bianchi e si stavano diradando.
 
La schiena non era più dritta come un tempo e il passo scorreva più riflessivo.
 
Stava arrivando a un'età più matura e consapevole (guai a chiamarla vecchiaia!), ed era pronto ad affrontarla con serenità, convinto che l'esperienza e la saggezza fossero un patrimonio che poteva donare per migliorare la vita del prossimo.
 
Largo ai giovani, si usava dire, e Monsignor Gennarino era d'accordo, sarebbe stato gratificante crescere delle giovani anime e prepararle alla vita pastorale.
 
Concluse che tutto sommato gli si sarebbe prospettato un futuro più tranquillo e prevedibile, e poi.....quali altre sorprese poteva riservargli la vita?
 
Già.....quali sorprese.....

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