11° episodio - rizzuti.it

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A NATALE FRIJRI I GUAJUNI
 Il fischio del treno preannunciò l’arrivo alla stazione di Milano e tutti presi dall’agitazione incominciarono a muoversi in modo inconsulto, scattarono tutti in piedi a recuperare valigie, pacchi e cesti.
Si vedeva da lontano la galleria della stazione e si percepiva un odore diverso, sembrava zolfo misto a carbone, la nebbia si era diradata e si intravedevano i vari binari e i marciapiedi, poi il treno poco alla volta rallentò la sua corsa e dopo una breve frenata, si fermò al terzo binario. Adesso nessuno aveva fretta e tutti con una valigia sulle spalle ed un’altra fra le mani, incominciarono a scendere dal treno.
Sul marciapiede qualcuno si fermava come se aspettasse un amico o parente che potesse prelevarlo, altri correvano, forse per prendere una coincidenza, per un’altra città o paese.


Pasquale e Saverio invece, con calma si diressero verso la fine del marciapiede; la loro meta era un posto telefonico in fondo alla galleria, dato che dovevano dare notizie dell'arrivo ai loro cari.
Bisogna far presente che nel loro paese, i telefoni attivi erano quattro: i carabinieri, il medico, l’ostetrica e il parroco.
Il parroco Don Alessandro, era il loro interlocutore privilegiato, conosceva tutto di tutti ed erano d’accordo che avrebbe fatto il piacere di informare le famiglie.
Saverio entrò nel centralino e consegnò il numero all’operatore e dopo cinque minuti si misero in contatto con Don Alessandro, il quale rispose dicendo: “mando subito il sagrestano ad avvisare i vostri famigliari, non preoccupatevi, vi faccio gli auguri più belli e vi benedico”. 
Saverio conosceva bene Don Alessandro, si ricordava bene di aver servito messa alla domenica ed era un chierichetto privilegiato, conosceva la messa in latino ed alcune domeniche, il parroco lo faceva andare in chiesa perfino alle sette del mattino. Don Alessandro era il suo consigliere e veniva spesso consultato quando bisognava prendere le decisioni più importanti. Dopo aver telefonato, si diressero verso l’uscita, alla fermata del tram e percorrendo mezza città, arrivarono a casa.



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